Giovedi 25 novembre 2010

Marta viene informata dai medici che la seguono di quello che succederà in reparto trapianti; Giacomo è ricoverato in reparto per una complicanza post trapianto ….. E’ una giornata pesante per entrambi. Dovrebbero essere a casa come la maggior parte degli adolescenti a fare i compiti per il giorno dopo, a guardare la tv, ad ascoltare musica, ….. Il reparto di oncoematologia pediatrica di Padova è troppo piccolo per il numero di pazienti che deve seguire, è troppo colorato e infantile per gli adolescenti che lo frequentano e per Marta e Giacomo è troppo indispensabile uscire e cercare una vita semplice e normale. E’ quel giovedi che si incontrano per la prima volta. A Giacomo viene straordinariamente dato il permesso di uscire per una pizza un paio d’ore fuori ma non lontano. Marta invece è stanca della giornata in day hospital e vuole una serata normale prima di entrare nell’isolamento della zona trapianti dopo qualche giorno. Una serata in pizzeria senza accennare minimamente all’ospedale, alle terapie, a mascherine, a bandane, ….. solo una serata in pizzeria.

Passa ben più di un mese e si rincontrano in day hospital e scoprono di essere uguali nell’affrontare le giornate giocando con le infermiere di turno, scansando le lezioni o divertendosi con i prof più simpatici, a volte scomparendo alla vista dei medici o degli psicologi del reparto. Riescono a trovare il buono dell’essere in ospedale anche quando di buono sembra non ci sia nulla. Ed è per questo che si battono per avere gli stessi giorni in day hospital per i controlli e le terapie.

I percorsi di malattia sono diversi ma uguale è l’atteggiamento che i due ragazzi manifestano sia nell’affrontare ogni ostacolo sia nel supportarsi a vicenda quando uno dei due pare stia meglio e l’altro sia un po’ più debole.

Pianificano assieme la loro partecipazione al Primo Linforaduno a Roma. Scelgono il colore delle magliette (tutti con le magliette bianche loro decidono che invece spiccheranno in un bel verde). Marta colora il cartellone con la frase che diverrà il simbolo dei Linfoamici.

La loro amicizia continua nei messaggi al cellulare, qualche incontro fuori dell’ ospedale quando è possibile. Scoprono entrambi di avere la passione del pattinaggio in linea. Giacomo aveva iniziato con lo Spinea, Marta aveva portato i colori della sua squadra anche sul gradino più alto del podio alle regionali; per entrambi la mancanza del fiato è il primo sintomo della malattia, ma per entrambi una giornata sui pattini a correre assieme tra i viali del parco San Giuliano è un carica batterie vitale.

Hanno saputo far vivere serenità attorno a loro, sempre in allegria anche quando si prendevano in giro a vicenda, quando i due anni di differenza facevano sentire un uomo Giacomo e Marta un po’ più piccola non lasciava scampo alle sue battute rispondendo a tono. Abbiamo scoperto la loro ironia con una foto troppo simile quasi se la fossero suggerita ed invece è nata solo dalla loro voglia di costruire sorrisi.

Giacomo porta con se Marta quando lei non cè più. La porta ai successivi Linforaduni, la vive comprando una maglietta di sua iniziativa con il suo ritratto, parla di lei e la ricorda.

Marta ci ha salutato il 19 gennaio 2013. Giacomo il 4 gennaio 2016.

Il loro sorriso, la loro energia, la loro voglia di vivere, la loro gioia, il loro sarcasmo, la luce dei loro occhi ci accompagna ogni secondo della giornata rendendo possibile la nostra sopravvivenza ogni giorno senza di loro.

Nulla è più. Il tempo si è congelato e noi continuiamo a camminare con il battito dei loro cuori.

Mamma Barbara e Mamma Rossella